La street photography è un'esperienza di reportage fotografico molto autentica e fondamentalmente semplice da realizzare, basta seguire alcuni semplici passi e lasciarsi seguire dall'ispirazione.
Tipicamente, un progetto di street photography richiede tre fasi principali che io chiamo ricerca dell'angolo, immersione e perfezionamento del mood.
Ricerca dell'angolo di scatto
La fase più importante di un progetto o di una semplice sessione di street photography è la ricerca di una location interessante e con determinate caratteristiche luminose, io la chiamo "ricerca dell'angolo di luce".
Non è assolutamente necessario pianificare una sessione di street e non ci sono grandi regole da rispettare, molto spesso gli angoli e i momenti migliori vengono trovati quasi per caso, mentre si è in giro a camminare; per questo motivo, consiglio a chiunque voglia fare street photography di avere sempre con sé la macchina fotografica. La ricerca dell'angolo di luce è molto legata all'orario, alle condizioni climatiche e all'esposizione della luce, visto che la luce naturale è una delle prerogative della "street". È noto che i migliori momenti per sfruttare la luce naturale siano gli orari in cui il sole è relativamente basso, ossia l'alba e il tramonto, durante i quali si possono creare delle ombre interessanti favorite dalla conformazione di edifici e strade. In orari con il sole basso, è possibile ottenere risultati interessanti sia sfruttando la luce a proprio favore (inquadrando da est verso ovest al tramonto e viceversa all'alba) oppure il contrario per ottenere interessanti effetti di backlight con la luce alle spalle del soggetto. Per questo motivo, è importante concentrarsi soprattutto in queste ore per la ricerca degli angoli di luce, senza trascurare orari in cui la conformazione degli edifici potrebbe regalare degli angoli interessanti anche con il sole più alto.
L'immersione
Una volta individuato l'angolo di luce interessante, e dopo aver correttamente esposto e configurato la macchina, è il momento di immergersi nella scena. Per la configurazione preferisco sempre tenere il diaframma tendenzialmente chiuso (almeno f7.1) in modo da limitare il rischio di soggetti fuori fuoco, e i tempi sufficientemente stretti (almeno 1/400) a meno che non si voglia ottenere volutamente un effetto mosso; nel caso in cui le condizioni di luce siano sfavorevoli, compensare con gli ISO alti non è mai una scelta sbagliata quando si fa puro reportage.
Ok, abbiamo configurato la camera e possiamo adesso dedicarsi all'immersione, la fase di scatto vero e proprio, calandoci completamente nel contesto e provando a osservare i soggetti quasi esclusivamente dal mirino della camera. Non avendo modo di comporre il nostro fotogramma dialogando con i soggetti (come ad esempio in un ritratto) dobbiamo essere noi ad adeguarci al soggetto, spesso con pochissimo tempo a disposizione per scattare. A volte può risultare utile scattare a raffica per poi individuare il fotogramma più interessante, altre volte invece ritengo molto utile puntare il soggetto, seguirlo e attendere il momento giusto per scattare, ad esempio quando la luce è particolarmente favorevole. Anche in questa fase non esistono particolari regole da rispettare ed è sempre importante affidarsi all'ispirazione del momento.
Il perfezionamento del mood
Dopo aver completato una sessione di scatto, risulta ovviamente importante anche il lavoro di post produzione, in modo da correggere eventuali difetti di scatto e soprattutto di affinare l'impatto emotivo delle immagini.
Molto spesso, o quasi sempre, le foto di reportage possono presentare problemi di composizione, dovuti alla velocità di esecuzione che non ci permette di costruire il fotogramma in maniera precisa e ragionata. In questi casi io preferisco ritagliare eventuali elementi "fastidiosi" all'interno della scena laddove possibile, ma talvolta sfruttare anche questi elementi per ottenere un risultato finale più originale. Per quanto riguarda la fase di color correction e color grading, solitamente preferisco individuare già dalle immagini grezze un mood comunicativo (drammatico, freddo, antico...), in modo da accentuarlo in fase di post produzione, anziché commettere il frequente errore di voler infondere alle immagini un mood innaturale con risultati spesso forzati. Un'altra scelta molto interessante, è quella di utilizzare il bianco e nero quando le condizione di luce sono sfavorevoli o quando il colore naturale dell'immagine rischierebbe di oscurare l'essenza del soggetto inquadrato.
Di seguito una breve gallery di alcune sessioni di street photography in diverse città in Europa e Stati Uniti.
Stampe disponibili su richiesta via Instagram: https://www.instagram.com/claudiocim/
